San Paolo della Croce
Nel 1694 nacque a Ovada nel Monferrato e Paolo Francesco fu il suo nome di battesimo. Visse in una famiglia numerosa molto religiosa, che da Ovada si trasferì a a Castellazzo Bormida vicino ad Alessandra dove un sacerdote aveva una scuola nel paese di Cremolino, scuola che Paolo Francesco frequestò da ragazzo.
Lontano dai richiami della vita agiata, in età giovanile rifiutò un prestigioso matrimonio.
Distante dal voler intraprendere carriere politiche o militari, fu sempre attratto dal desiderio di meditare la passione di Gesù nella preghiera e nel silenzio interiore.
San Paolo della Croce, a seguito di una visione scrisse: “In questo tempo mi vidi in spirito vestito di nero sino a terra, con una croce bianca in petto e sotto la croce il nome SS. di Gesù in lettere bianche.”
Fu ordinato sacerdote a Roma nel 1727 da Papa Benedetto XIII e in quell’anno fondò sul monte Argentario la prima comunità passionista indossando un abito nero su cui è impresso un cuore con sopra la Croce di Gesù.
La prima Regola della congregazione nascente fu approvata nel 1741 da Papa Benedetto XIV e successivamente confermata definitivamente da Papa Clemente XIV nel 1769.
La devozione alla Croce, la passione per Dio sofferente e lo zelo nella pratica delle virtù di vita cristiana sono le caratteristiche principali della spiritualità di San Paolo della Croce. Sua preoccupazione era far comprendere la Passione di Gesù "come la più grande e stupenda opera del divino Amore”.
Preghiera, predicazione, direzione spirituale furono e sono tuttora i contenuti della missione dei Passionisti.
Nel 1771 a Tarquinia San Paolo della Croce fondò insieme a madre Madre Maria Crocifissa Costantini il primo convento di clausura delle monache passioniste che amava chiamarle 'le colombe del Crocifisso'.
I suoi monasteri, denominati ‘ritiri’ sono diffusi in tutta Europa.
Morì a Roma nel 1775 e fu canonizzato nel 1867 da Pio IX.
In Ovada fu eretto nel 1988 il Santuario San Paolo della Croce.
Preghiera a San Paolo della Croce
San Paolo della Croce, tue sono queste parole: “Tutto va a modo mio, perché tutto va come vuole Dio” per indicarci che se rinunciamo al nostro io assoluto per scegliere l’Assoluto, ritroviamo e riscopriamo noi stessi e la nostra libertà.
Un’altra tua frase: “Niente avere, niente sapere, niente potere” per indicarci che più siamo amministratori dei nostri beni e meno padroni, più riconosciamo umilmente che il nostro sapere e il nostro potere sono doni dello Spirito a servizio del prossimo, più permettiamo a Dio di operare nel nostro cuore e guarirci per diventare strumenti efficaci della sua Provvidenza.
San Paolo della Croce, che hai abbracciato la Croce distaccando la tua volontà dal mondo per vivere la passione di Gesù fonte di ogni illuminazione, ti chiediamo di intercedere per la grazia che ti domandiamo … presso il Signore nostro Gesù Cristo.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria