Preghiera a Sant'Anselmo
 
O Dio, Tu hai ispirato a Sant'Anselmo un ardente desiderio di trovare Te nella preghiera 
e nella contemplazione, in mezzo al frastuono delle occupazioni umane, 
aiutaci a dedicare del tempo, 
uscendo dal ritmo frenetico delle nostre giornate, 
e dalle preoccupazioni e impegni della vita, 
per entrare in colloquio con Te, nostra unica speranza di salvezza. 
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Pater Ave Gloria

Sant’Anselmo d'Aosta / di Le Bec / di Canterbury

Sant’Anselmo d’Aosta, nacque ad Aosta nel 1033 da nobilissima famiglia che a vent’anni abbandonò per farsi monaco e, per le sue doti intellettuali e spirituali fu nominato ben presto Abate dell’Abbazia di Notre-Dame du Bec e, per le sue qualità di pastore pacificatore e profondo conoscitore delle scritture, fu richiesto e ordinato Arcivescovo di Canterbury, nella cui cattedrale è ancora oggi onorato con una grande statua.
A tal motivo, in quanto amato sia dai cattolici che dagli anglicani, gli appellativi a sua memoria rimasero  S. Anselmo d’Aosta, ,Sant’Anselmo di Canterbury e Sant’Anselmo di Le Bec.
Canonizzato nel 1163 da Papa Alessandro III, fu proclamato Dottore della Chiesa nel 1775 da Papa Clemente XI e papa Leone XIII edificò all’Aventino a Roma la chiesa di Sant’Anselmo. Il 21 Aprile è la sua festa.
Filosofo, ma soprattutto teologo, illustre tra gli studiosi del pensiero medioevale, fu un appassionato dimostratore dell’esistenza di Dio in ogni occasione durante la sua santa attività pastorale, operoso specialmente nel pacificare le sanguinose dissidie all’interno della Chiesa d’Inghilterra: famoso è Argomento Ontologico, tanto da influenzare la ricerca filosofica successiva.
Lottò fermamente perché la Chiesa operasse indipendente dalla politica.
Fede e Ragione, nell’insegnamento di Sant’Anselmo, dovevano viaggiare insieme. Una Fede maturata consapevolmente, accompagnata quindi dalla Ragione, costituiscono insieme il terreno fertile per la crescita del buon grano, del buon Cristiano maturo.
I grandi temi del mistero del peccato originale, del male, del libero arbitrio, della Grazia divina, dell’esistenza stessa di Dio, sono stati i punti affrontati dal santo vescovo Anselmo Dottore dellaChiesa, nelle sue appassionate catechesi e ereditati nei suoi scritti.

Ecco, di Sant’Anselmo di Canterbury, un suo pensiero:

[Orsù, misero mortale, fuggi via per breve tempo dalle tue occupazioni, lascia per un po’ i tuoi pensieri tumultuosi. Allontana in questo momento i gravi affanni e metti da parte le tue faticose attività. Attendi un poco a Dio e riposa in lui.
Entra nell’intimo della tua anima, escludi tutto tranne Dio e quello che ti aiuta a cercarlo, e, richiusa la porta, cercalo. O mio cuore, di’ ora con tutto te stesso, di’ ora a Dio: Cerco il tuo volto. «Il tuo volto, Signore, io cerco» (Sal 26, 8).
Orsù dunque, Signore Dio mio, insegna al mio cuore dove e come cercarti, dove e come trovarti. Signore, se tu non sei qui, dove cercherò te assente?
Se poi sei dappertutto, perché mai non ti vedo presente?
Ma tu certo abiti in una luce inaccessibile. E dov’è la luce inaccessibile, o come mi accosterò a essa? Chi mi condurrà, chi mi guiderà a essa, sì che in essa io possa vederti? Inoltre con quali segni, con quale volto ti cercherò? O Signore Dio mio, mai io ti vidi, non conosco il tuo volto.]