TERZA STAZIONE

Gesù è condannato dal sinedrio


 

V. Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
R. Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano.  Il sommo sacerdote interrogò Gesù dicendo: “Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?”. Gesù rispose: “Io lo sono!”. Tutti sentenziarono che era reo di morte (Mc 14, 55.60-61. 62.64).

MEDITAZIONE
Nel sinedrio - casa del diritto, del sacerdozio, della saggezza - Gesù è giudicato reo di morte: offeso il Santo di Dio, condannato il Giusto.
Gesù, un innocente condannato: lungo i secoli si riconoscono in lui,interminabile teoria, le vittime tutte dei tribunali vili e corrotti.
Gesù, un innocente condannato: il suo silenzio mite e libero - “maltrattato non aprì la sua bocca” (Is 53, 7) - è voce che denuncia ancora le sentenze ingiuste, il calcolo che soffoca la verità, l'arbitrio che prevale sull'equità.
Gesù, un innocente condannato: in lui e per lui, nell'abisso dell'ingiustizia, risplende la superna giustizia: fare di ogni uomo un figlio del “Dio benedetto”; e si disvela la vera bestemmia: profanare la dignità dell'uomo e attentare alla sua libertà.

ORAZIONE
Gesù, per la parola violenta che ti ha colpito, rendi mite e paziente la nostra parola.
Per il grido blasfemo che ti rifiuta, rendi la nostra parola strumento di comunione e di concordia.
Per la sentenza iniqua che ti condanna a morte, donaci di udire, nel giorno della tua gloria, una sentenza di grazia e di perdono.

Padre nostro ..

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.