UNDICESIMA STAZIONE

Gesù promette il suo regno al buon ladrone
 

V. Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
R.
 Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo

Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù. Ma l'altro lo rimproverava: « Neanche tu hai timore di Dio? ». E aggiunse: « Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno » (Lc 23, 39-40. 42).

MEDITAZIONE
Le mani di Gesù e del ladrone sono inchiodate: non possono stringersi in un gesto di amicizia e di pace.
Ma lo sguardo è libero: il ladrone scopre nel corpo piagato di Gesù il mistero della sua gloria regale; Gesù scorge nelle fattezze del malfattore l'immagine gloriosa del Padre.
E libera è la voce dei due morenti. Il malfattore supplica: “Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”; Gesù risponde: “Oggi sarai con me nel paradiso”.
Amico dei pubblicani, Gesù alloggiava talora presso di loro. A Zaccheo, uomo di frode, un giorno aveva detto: “Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua” (Lc 19, 5).
Ma ora, dove andare? Quel ladro crocifisso non ha casa e neppure Gesù ha dove posare il capo, ma sa da dove è venuto e dove ritorna. Perciò dice al compagno di condanna: “Vieni con me, oggi, nella casa del Padre mio”.

ORAZIONE
Gesù, è giunta l'ora del segno di contraddizione, l'ora in cui si disvelano i pensieri del cuore: del malfattore che ti insulta, del malfattore che si affida a te.
Con il buon ladrone ti diciamo: nell'ora dell'angoscia e della tribolazione, delle tenebre e dell'iniquità:
Nell'ora delle inutili stragi, dell'odio e della discordia:
Nell'ora della menzogna e del disprezzo della vita, nell'ora dell'oppressione e della violenza:

Padre nostro ..

Santa Madre, deh, voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.