CAPITOLO 8
 

Ove si comincia a spiegare questa notte oscura.


1. Questa notte, o contemplazione, produce due forme di tenebre o purificazione nelle

persone spirituali, secondo le due parti dell’uomo, cioè la sensitiva e la spirituale. Così

la prima notte o purificazione sarà sensitiva, se purifica l’anima nella sua parte

sensitiva, rendendola più conforme a quella spirituale. La seconda notte o purificazione

sarà spirituale, se purifica e spoglia l’anima nella sua parte spirituale, preparandola e

disponendola all’unione d’amore con Dio. La notte dei sensi è abbastanza comune, e

molti ne fanno esperienza, tra cui i principianti; di essa parlerò subito. Quella spirituale

è riservata a pochissime persone, cioè a coloro che sono già esercitati e avanzati nella

virtù; di questi mi occuperò in un secondo momento.
 

2. La prima notte o purificazione è amara e terribile per i sensi, come dirò subito. La

seconda non ha confronto, perché è orrenda e spaventosa per lo spirito, come dirò più

avanti. Per procedere con ordine tratterò in primo luogo della notte dei sensi, che

corrisponde alla prima purificazione. Dirò qualcosa di essa molto velocemente, perché è

quella più comune e se n’è già scritto molto. Mi soffermerò a parlare in modo

particolare della notte spirituale, perché se ne tratta poco, sia nelle conferenze che nei

libri, e meno ancora se ne fa esperienza.
 

3. Il modo di comportarsi dei principianti nel cammino verso Dio è imperfetto e molto

condizionato dall’amor proprio e dai gusti sensibili, come ho detto sopra. Per questo

motivo Dio vuole farli progredire gradatamente, liberarli da questo modo imperfetto di

amare e condurli a un livello più alto d’amore. Allora li svincola da questo basso

esercizio dei sensi e dei ragionamenti, attraverso cui cercano Dio in una maniera così

meschina e piena d’inconvenienti; li colloca nell’esercizio dello spirito, dove potranno

comunicare con Dio molto più fruttuosamente e diverranno più liberi dalle loro

imperfezioni. Già essi si sono esercitati un po’ nel cammino della virtù; hanno

perseverato nella meditazione e nell’orazione; il sapore e le delizie che hanno gustato in

queste pie pratiche li hanno distaccati dalle cose del mondo; hanno trovato una certa

forza spirituale in Dio per tenere a freno le loro sregolate inclinazioni verso le creature.

Per questo motivo saranno in grado di sopportare per Dio qualche peso o qualche aridità

senza voler tornare indietro, ai tempi più piacevoli. Quanto più gusto e gioia provano in

questi esercizi spirituali, tanto più credono di essere illuminati dal sole delle grazie

divine. Ma il Signore li priva di questa luce, chiude la porta delle sue delizie e dissecca

le sorgenti delle acque spirituali di cui essi gustavano in lui la dolcezza ogni volta e per

tutto il tempo che lo desideravano. Poiché erano deboli e fiacchi, per loro non c’erano

porte chiuse, come dice san Giovanni nell’Apocalisse (3,8). Il Signore li lascia, dunque,

in tenebre così profonde che essi non sanno dove andare con l’aiuto dell’immaginazione

14e del ragionamento. Sono incapaci di meditare come prima; i loro sensi interiori sono

come annegati in queste tenebre; sono in preda a una tale aridità che non solo non

ricavano frutto e gusto dalle cose spirituali e dai buoni esercizi nei quali erano soliti

trovare delizie e gioie, ma, al contrario, in queste stesse pratiche non trovano che

disgusto e amarezza. Il motivo, ripeto, sta nel fatto che sono un po’ cresciuti, e allora

Dio, per fortificarli e farli uscire dal loro infantilismo, li stacca dal petto delle sue

consolazioni; non li tiene più in braccio e insegna loro a camminare da soli. In tutto

questo essi avvertono una grande novità, che è opposta al loro modo precedente di

trattare con Dio.
 

4. Questo cambiamento di solito si verifica nelle persone ritirate dal mondo, più che in

altre, e poco dopo il loro ingresso nella vita spirituale, perché sono più libere dalle

occasioni di tornare indietro e più disponibili anche a riformare alla svelta le

inclinazioni per i beni di questo mondo. Ciò è quanto si richiede per cominciare a

entrare in questa beata notte dei sensi. Di solito non passa molto tempo dall’inizio,

senza che entrino in questa notte dei sensi; ora, la maggior parte di esse vi entrano,

perché le si vede attraversare queste aridità.
 

5. Su questa forma di purificazione sensitiva, che è assai comune, potrei citare numerose

affermazioni della sacra Scrittura, molto frequenti soprattutto nei Salmi e nei profeti.

Ma non intendo dilungarmi su questo, perché a chi non sapesse trovarle lì può bastare

l’esperienza comune che se ne ha.