CAPITOLO 2
Ove si comincia a parlare della seconda parte o causa della notte, che è la fede. Con due
argomenti si prova che questa è più oscura della prima e della terza.
1. Ora è il momento di trattare della seconda parte di questa notte, cioè della fede. Questa è, come
ho detto, il meraviglioso mezzo per arrivare al fine che è Dio, che, a sua volta, costituisce per
l’anima la terza causa o parte di questa notte. La fede, infatti, in quanto mezzo, può essere
paragonata alla mezzanotte. Si può allora dire che per l’anima questa parte della notte è più oscura
della prima e, in un certo senso, della terza. La prima, infatti, cioè la notte dei sensi, è paragonata
alla prima parte della notte, quando scompaiono dalla vista tutti gli oggetti materiali, senza però che
la luce scompaia del tutto, come accade invece a mezzanotte. La terza parte, che corrisponde
all’aurora, quando ormai si è prossimi alla luce del giorno, non è così oscura come la mezzanotte,
perché precede immediatamente l’irradiazione e lo splendore della luce diurna ed è paragonata a
Dio. Infatti, da un punto di vista naturale, è pur vero che Dio per l’anima è come una notte oscura
quanto la fede. Tuttavia, allorché l’anima ha attraversato queste tre parti naturali della notte, Dio
comincia a illuminarla soprannaturalmente con i raggi della sua luce. È l’inizio dell’unione perfetta
che si realizza al termine della terza notte, ragion per cui si può dire che questa sia meno oscura
delle altre.
2. La notte della fede è ancora più oscura della prima, perché, mentre questa riguarda la parte
inferiore, cioè i sensi dell’uomo, e per conseguenza è più esterna, quella della fede riguarda la parte
superiore o razionale dell’uomo. Questa è, quindi, più interiore e più oscura, perché priva l’anima
della luce della ragione o, per meglio dire, l’acceca. A buon diritto, perciò, è paragonata alla
mezzanotte, che è la parte culminante e più buia della notte.
3. Ora devo provare come questa seconda parte, cioè la fede, sia una notte per lo spirito, come la
prima lo è per i sensi. Parlerò, poi, degli ostacoli che la fede incontra e come l’anima debba disporsi
attivamente per entrare in essa. Del suo aspetto passivo, cioè di quanto Dio faccia per introdurla in
questa notte, senza il concorso dell’anima, tratterò a suo luogo, cioè nel libro terzo.